L'Università di Udine per il futuro del Friuli
Con il progetto “L’Università di Udine per il futuro del Friuli”, l’Università di Udine intende produrre idee, ragionamenti e progetti per la Regione Friuli Venezia Giulia, per una pianificazione strategica del Friuli, da mettere a disposizione delle istituzioni e dei portatori di interesse. Il progetto intende avere ricadute concrete nel ridisegno del territorio della nostra Regione.
Il progetto "L'Università di Udine per il futuro del Friuli", che si inserisce all'interno delle attività di Cantiere Friuli, intende sviluppare linee di lavoro su tematiche di attualità che rappresentano importanti sfide che il territorio regionale si troverà ad affrontare nel breve e medio periodo, quali il cambiamento climatico con le sue importanti ricadute nei diversi settori dal turismo all’agricoltura, la crisi demografica -in particolare dei territori montani-, il consumo di suolo, la transizione digitale, le nuove tecnologie applicate all’industria manifatturiera e all’agricoltura, l’imprenditorialità legata alle risorse culturali.
È in via di pubblicazione il primo Rapporto “Scenari per il territorio”, esito del progetto “L’Università di Udine per il futuro del Friuli” curato da Cantiere Friuli e sostenuto dal Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia.
Il progetto, ideato per diffondere l’impegno di Terza Missione dell’ateneo friulano, è stato suddiviso in tre aree di ricerca, che corrisponderanno ai tre ambiti in cui si delineerà il Rapporto che sarà pubblicato.
Nella prima parte sono stati scelti dieci macrotemi per “comunicare il futuro del Friuli”. Gli approfondimenti riguardano la salute, la demografia, il capitale naturale, il patrimonio architettonico, la cultura, il turismo, la montagna, la “fuga dei cervelli” (brain drain), il pensiero filosofico. Il decimo, che funge da contesto per tutti gli altri, è l’analisi territoriale in base a popolazione, industria, servizi. Molti sono gli altri temi sottesi a quelli qui analizzati: il lavoro, le questioni di genere, il welfare, l’agricoltura e il cibo, la transizione energetica, l’assetto istituzionale, il linguaggio e le minoranze, la gestione dei flussi migratori, lo sviluppo delle nuove tecnologie e l’intelligenza artificiale. Tutti costituiranno in futuro nuovi capitoli di questo progetto. Hanno collaborato a questa parte Dario Bertocchi, Silvio Brusaferro, Cristiana Compagno, Christina Conti, Alessio Fornasin, Simone Furlani, Elisabetta Scarton, Maurizia Sigura, Gian Pietro Zaccomer, Andrea Zannini.
Nella seconda parte (Territorio attivo), sono state raccolte le esperienze dei pubblici amministratori, individuando nei Comuni le antenne del potenziale locale di innovazione, e dunque di visione e azione futura. Il lavoro propedeutico ha per la prima volta sistematizzato in un quadro d’insieme le aggregazioni sovracomunali, anche al fine di individuare i comuni-campione, rappresentativi degli ambiti di competenza. È seguita una intervista aperta ai primi cittadini, con l’obiettivo di conoscere la propensione degli enti locali all’innovazione, la loro visione e opinione al riguardo, il potenziale che pensano di avere e quello che sono in grado di mettere in campo, i punti critici, le azioni che impatteranno sul futuro della comunità e del territorio. Anticipiamo che sono molte e diversificate le tendenze, volontà e i contributi all’innovazione dei Comuni presi in esame. Si va dall’impulso alla ricettività turistica alla digitalizzazione dei servizi al cittadino, dalla ricerca di aggregazioni sinergiche nel commercio e per la salute fino agli investimenti nelle infrastrutture scolastiche.
La terza parte della ricerca ha riguardato la creazione di un ‘abaco delle ricerche e delle competenze’ per sistematizzare e rendere di agevole consultazione per i portato di interesse la grande mole di studi e ricerche che hanno un impatto sul territorio del Friuli Venezia Giulia. Il database è in via di elaborazione e conterrà l’impegno di Terza Missione degli otto dipartimenti dell’Università di Udine.