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Secondo incontro itinerante di Officina Montagna

IL FRAZIONAMENTO DELLA PROPRIETÀ FONDIARIA: TERRE ALTE IN CERCA DI SOLUZIONI 

 

14 ottobre 2020 presso La Polse di Côugnes a Zuglio

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Il frazionamento fondiario è un problema che colpisce gravemente tutta la montagna friulana e interessa in particolare i coltivi, i prati e le zone a bosco e a foresta, specie quelli circostanti i paesi, lasciando parzialmente salvi solo pascoli e boschi in quota, interessati da forme di gestione collettiva d’origine antica o di proprietà pubblica. 

Se il frazionamento delle proprietà terriere è nato come forma di sussistenza, affinché tutti gli eredi avessero un pezzo di terra da coltivare, un prato da falciare e un pezzo di bosco da cui ricavare legname, oggi il frazionamento è il frutto drammatico anche dello spopolamento e dell’abbandono della montagna.  

Terreni frazionati e polverizzati in fazzoletti di terra di poche decine di metri di superficie perdono valore e rimangono inevitabilmente inutilizzati. Gli eredi, spesso neppure consapevoli di essere proprietari degli appezzamenti, non hanno alcun interesse a mantenerli, né a venderli in quanto i costi notarili sarebbero superiori al valore dei terreni stessi. La conseguenza più evidente è l’abbandono e il degrado, con conseguente imboschimento spontaneo e ulteriore perdita di valore del bene posseduto. Neppure le norme regionali che si sono succedete nel tempo e che hanno riguardato la razionalizzazione e il riordino fondiario sembrano aver avuto sufficiente impatto nella montagna friulana.  

Una situazione questa da cui sembra sia impossibile uscire, senza convenienza né interesse di soluzione.  

Ma non è così. Nelle Terre Alte friulane, come vedremo nel corso della mattinata, sono molteplici le idee e le progettualità che stanno provando ed arginare questo grave problema. C’è chi punta sull’associazionismo fondiario, chi vede potenzialità nei consorzi ad attività esterna e chi nei consorzi coattivi, e ancora chi propone innovativi progetti che restituiscano alla terra quel valore - anche economico – ormai perduto.  

Le formule sono diverse e vedono in prima fila attori quali sindaci, imprenditori agricoli o privati cittadini. C’è chi mette in primo piano l’obiettivo paesaggistico del recupero dei terreni incolti e della prevenzione dell’abbandono e chi pone l’accento sulla valenza economica ed imprenditoriale dei terreni e della loro gestione. 

Nella tavola rotonda del pomeriggio, grazie al contributo di studiosi e tecnici provenienti da diversi campi professionali e da altre realtà territoriali, le soluzioni proposte dai protagonisti della montagna friulana verranno discusse e valutate, con l’obiettivo di fare emergere alcune proposte concrete per contrastare frazionamento e abbandono della terra nel contesto montano.