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La risorsa idrica e la produzione di energia idroelettrica: verso l’autodeterminazione delle comunità di montagna

Incontro ONLINE di Officina Montagna

Lunedì 16 novembre 2020
16.30 - 18.30
LINK http://bit.ly/04Montagna 
ID RIUNIONE ZOOM  864 7174 8707

La montagna soffre ancora di una visione distorta che la vede come naturalmente svantaggiata, subordinata alla città in una logica assistenzialistica, dipendente da forme e politiche di incentivazione per essere competitiva, oppure ancora slegata dalle logiche globali quale organismo a sé stante avulso dai cambiamenti imposti dai tempi.
Numerosi sono ormai gli studi e le evidenze –affrontate nella loro complessità in un convegno della Società dei Territorialisti tenutosi a Camaldoli nel novembre 2019 – che, mettendo meglio a fuoco alcune dinamiche di reciprocità in atto tra montagna e centri urbani, provando come i rapporti di forza tra i due contesti si bilancino in modo sorprendente.
Se la montagna dipende fortemente dalla città per lavoro, servizi, mercato e beni di consumo, viceversa la città dipende dalla montagna per risorse quali acqua, aria, energia idroelettrica, natura, spazio e tempo di svago, prodotti agroalimentari e altri prodotti connotati dalla qualità.  

Si calcola, ad esempio, che i servizi ecosistemici in Italia – ossia quei beni e servizi che derivano dagli ecosistemi e dalla natura e che sono vitali (e, aggiungiamo, di valore incommensurabile) per il benessere, per la sicurezza e lo sviluppo socio-economico di una civiltà – sono prodotti per il 60% dalle aree montane, le quali ne esportano almeno il 77% verso aree urbane e metropolitane (Giampiero Lupatelli - Consorzio CAIRE). 

Mettere in evidenza questo flusso bidirezionale serve a leggere il rapporto tra città e montagna come ad una relazione di dipendenza reciproca (da qui il concetto di “interdipendenza metro-montana”) e a suggerire alla politica la strada della pianificazione di area vasta, che consideri città e aree interne come un organismo unico e connesso, unito da un progetto comune da sviluppare in una dimensione di equità distributiva e di efficienza. 

L’utilizzo dei fiumi e dei torrenti di montagna per la produzione di energia idroelettrica è un altro tema che mette al centro le relazioni con la città/pianura, che in passato sono state caratterizzate da pratiche di sfruttamento e depredazione a tutto vantaggio delle grandi ditte centralizzate, senza lasciare ricchezza sul territorio montano, con rare eccezioni. Oggi queste relazioni stanno cambiando e la montagna sta guadagnando riconoscimenti, benefici e si sta attivando verso forme di autoproduzione, autogestione ed efficientamento dei consumi, dimostrandosi ancora una volta innovativa. 

Interventi di

Il Tagliamento ed il suo sistema idroelettrico alla luce del Piano Regionale di Tutela delle Acque (PRTA) e della L.R.(107_98) 
Franceschino Barazzutti, già Presidente del Consorzio del bacino imbrifero -BIM- del Tagliamento

Lo sfruttamento idroelettrico nella montagna friulana tra passato, presente e futuro  
Matteo Mazzolini, Direttore dell’Agenzia Per l’Energia - APE

Le novità introdotte con la legge regionale 107 per i comuni di montagna 
Claudio Traina, Sindaco del Comune di Barcis

La Cooperativa SECAB a Paluzza: gestione locale dell’energia idroelettrica 
Andrea Boz, Cooperativa SECAB

La nuova comunità energetica di Valle 
Mariano Allocco, Neopresidente della Maira Spa