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Progetto di ricerca: Paesaggi transumanti

Paesaggi Transumanti: la pastorizia nomade in Friuli Venezia Giulia

 

Da secoli, i pastori nomadi attraversano le campagne, risalgono le vallate e raggiungono gli alpeggi montani del Friuli Venezia Giulia. Per loro questa terra non è solo un luogo di origine, ma un territorio di passaggio e di sostentamento. La pastorizia transumante, un'antica forma di allevamento ispirata alle migrazioni degli animali selvatici, si adatta alle stagioni sfruttando le risorse naturali a diverse altitudini. In questa regione, il movimento delle greggi non è solo verticale tra montagna e pianura, ma anche orizzontale, tracciando percorsi mutevoli che coprono vaste aree verdi. Nonostante l’avanzare dell’urbanizzazione e dell’industrializzazione, la pastorizia transumante resiste, testimoniando una straordinaria capacità di adattamento. Riconosciuta nel 2019 come Patrimonio dell’umanità, questa pratica rappresenta un modello di resilienza e sostenibilità. La sua importanza è tale che il 2026 è stato dichiarato dall’ONU l’Anno internazionale dei pascoli e dei pastori.

"Paesaggi Transumanti" è un progetto che esplora questa pratica millenaria attraverso la geografia, l’etnografia e l’arte contemporanea. La ricerca si sviluppa dal punto di vista dei pastori nomadi, offrendo un’interpretazione del paesaggio regionale che si discosta dalla visione istituzionale e si intreccia con le comunità locali. L’indagine non è solo accademica, ma anche partecipativa, coinvolgendo direttamente i pastori e gli abitanti delle aree attraversate dai flussi della transumanza. "Paesaggi Transumanti" non è solo uno studio sulla pastorizia nomade, ma un’occasione per riflettere sul legame tra uomo, territorio e tradizione. In un’epoca di profondi cambiamenti ambientali e sociali, comprendere e valorizzare questa pratica significa riconoscere l’importanza delle culture pastorali nella costruzione del paesaggio e nella gestione sostenibile delle risorse naturali.

 

 


Il progetto è stato ideato dall’associazione Isoipse con il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia e la collaborazione di diversi enti, tra cui l’Università di Udine - Cantiere Friuli, il Museo delle Dolomiti Bellunesi, il Parco delle Dolomiti Friulane, l’associazione Altreforme e l’Ecomuseo Lis Aganis. Ha inoltre ricevuto il patrocinio della Fondazione Dolomiti Unesco e di Arpa FVG.